Intervista a Amadori
Qual è stata la vostra motivazione nel sostenere e promuovere il programma di FoodSeed? In che modo pensate che questa iniziativa possa contribuire all’innovazione e alla crescita e sviluppo dell’industria alimentare?
La nostra motivazione nel sostenere e promuovere il programma FoodSeed è guidata dalla consapevolezza che anche un settore considerato piuttosto stabile e tradizionale, come quello agroalimentare, si trova oggi ad affrontare scenari sempre più dinamici, complessi e globali.
Le sfide che si prospettano richiedono una risposta rapida ed innovativa. Amadori con il supporto di FoodSeed ambisce a nutrire quelle tecnologie e opportunità dirompenti in grado di anticipare gli sviluppi futuri.
Crediamo che l’innovazione venga rafforzata dalla contaminazione di idee e prospettive diverse e, sostenendo le startup di FoodSeed, non solo contribuiamo alla loro crescita, ma anche alla nostra capacità di cambiare ed evolvere. Nel farlo, contiamo inoltre di poter potenziare le competenze imprenditoriali dell’ecosistema italiano, generando valore per l’intera industria alimentare.
Quali sfide pensate che le startup emergenti nell’industria agroalimentare italiana debbano affrontare in questo momento?
Le startup nell’industria agroalimentare italiana si trovano di fronte a numerose sfide. L’ecosistema a supporto del loro sviluppo sta consolidando le proprie fondamenta e il volume di investimenti nel nostro Paese è ancora limitato, per questo le realtà nascenti hanno a che fare con un mercato di capitali molto competitivo e spesso esclusivo.
Un altro importante punto d’attenzione riguarda lo sviluppo di un adeguato mindset. La tendenza all’individualismo e la poca propensione a fare sistema limitano l’impatto che un’idea potrebbe avere sul business e rende dunque essenziale per gli innovatori assorbire una cultura imprenditoriale più collaborativa.
Più strettamente legato al settore agroalimentare, le startup devono inoltre fronteggiare il radicato patrimonio enogastronomico italiano che, se non avvicinato nel modo giusto, specialmente sul piano comunicativo, può trasformarsi da potenziale motore di cambiamento in fattore di inerzia per la crescita di molte tecnologie.
Quali sono le principali opportunità che vedete per le startup nell’ambito dell’innovazione alimentare?
La nascita di nuove iniziative di accelerazione – proprio come FoodSeed – rappresentano un importante opportunità per le startup sotto molti punti di vista, specialmente per quanto riguarda il trasferimento più capillare di skill imprenditoriali che certamente potranno alimentare ulteriormente lo sviluppo di nuove imprese. Le corporate stesse – oggi più che mai orientate all’innovazione aperta – stanno ampliando il terreno di gioco e possono dunque agire da volano per la crescita delle startup.
Anche i continui sviluppi di mercato, economici e tecnologici stanno aprendo sempre nuovi orizzonti. Considerate ad esempio le sfide della sostenibilità ambientale e sociale, l’evoluzione delle preferenze dei consumatori, la crisi delle catene di approvvigionamento tradizionali, o ancora il crescente interesse verso l’Intelligenza Artificiale. Sono tutte tematiche che offrono la sponda alla creazione di soluzioni nuove e dirompenti di cui il settore agroalimentare ha molta fame.
FoodSeed mette in contatto le startup con i player chiave del settore, tra cui aziende, centri di ricerca, università, ecc. Perché la collaborazione con le startup è fondamentale per sviluppare l’imprenditoria agroalimentare?
Collaborare con gli attori che sono nella prima linea dell’innovazione è strategico non solo per noi come azienda consolidata, ma soprattutto per questi player e per l’intero ecosistema. Le startup con le quali collaboriamo possono contare sull’accesso alle nostre risorse e mentorship, oltre che ad un network di conoscenze che sono essenziali per validare la tecnologia e costruirsi credibilità nel mercato. D’altra parte, per noi, questo tipo di cooperazione offre l’opportunità di acquisire velocità e agilità nel rinnovarci e nell’affrontare nuove sfide. La prospettiva fresca ed “emancipata” delle realtà innovative, unita al nostro know-how ed esperienza, favorisce l’intelligenza collettiva nel rispondere a problemi o opportunità in modo nuovo. Più in generale, siamo convinti che nella creazione di un network di innovazione – interno ed esterno – possiamo instaurare un rapporto sinergico che, nel portare benefici a tutte le parti coinvolte, genera maggior valore per l’intero ecosistema, in grado dunque di affrontare le sfide emergenti con un approccio dinamico e competitivo.
Come si inquadra la partecipazione di Amadori al progetto FoodSeed nella vostra mission aziendale?
La nostra mission consiste nel generare valore condiviso attraverso l’evoluzione dell’offerta proteica di marca e delle filiere integrate, garantendo la qualità, la bontà e l’accessibilità dei nostri prodotti, per promuovere il benessere delle persone, dell’ambiente e degli animali.
Partecipare a FoodSeed ci consente di perseguire attivamente questi obiettivi, riuscendo ad esplorare nuove tecnologie che possono arricchire la nostra offerta proteica e supportare lo sviluppo di una catena del valore più sostenibile, sicura e all’avanguardia. Collaborando con le startup selezionate, possiamo costruire insieme soluzioni innovative che vanno incontro alle mutevoli esigenze dei consumatori e del mercato, oltre che rendere più smart e competitivi i nostri processi produttivi. Supportati da FoodSeed, riteniamo inoltre di poter diffondere maggiore consapevolezza sull’importanza di fare innovazione e di poter trasmettere gli strumenti necessari per favorire la nascita e il consolidamento di nuove realtà imprenditoriali a beneficio dell’intero Paese e, in particolare, di in un settore strategico come l’agroalimentare.