Intervista a Eatable Adventures

 Qual è stata la vostra motivazione nel sostenere e promuovere il programma di FoodSeed? In che modo pensate che questa iniziativa possa contribuire all’innovazione e alla crescita e sviluppo dell’industria alimentare?

Eatable Adventures è uno dei principali acceleratori foodtech a livello globale. La nostra missione è promuovere un uso più intelligente delle nuove tecnologie nel settore agroalimentare per rendere piú efficiente e sostenibile l’intera filiera agroalimentare. Come acceleratore, abbiamo sviluppato con successo oltre 10 programmi d’incubazione e accelerazione in tutto il mondo con l’obiettivo di stimolare l’innovazione e favorire la crescita dell’ecosistema imprenditoriale nel settore. È stato un onore essere stati scelti, da Cassa Depositi e Prestiti e Fondazione Cariverona per creare e gestire il programma di accelerazione Foodseed della Rete Nazionale di Acceleratori di Cassa Depositi e Prestiti.

Questa partnership è un riconoscimento del nostro impegno nel promuovere l’innovazione nel settore agroalimentare e rafforza la nostra leadership nel campo foodtech.

Il programma FoodSeed sarà il motore di una nuova generazione di startup Foodtech in Italia che aiuterà a guidare la transizione del sistema alimentare a livello globale. Una grande opportunità sia per le startup che per le aziende agroalimentari italiane che stanno affrontando sfide importanti non solo economiche, ma anche ambientali. FoodSeed offre alle startup non solo le risorse economiche necessarie per sviluppare questi progetti innovativi ma anche le competenze tecniche, una vasta rete di esperti e mentori, visibilità nazionale e internazionale e altre risorse cruciali per la loro scalabilità. 

L’innovazione è la prima risposta alle principali problematiche e può dare una reale svolta al nostro Paese.

Quali sfide pensate che le startup emergenti nell’industria agroalimentare italiana debbano affrontare in questo momento?

L’italia è da sempre una potenza gastronomica riconosciuta per la sua eccellenza in tutto il mondo. La filiera agroalimentare italiana, nel 2022, ha rappresentato il 25% del PIL nazionale, con un valore economico complessivo pari a circa 538 miliardi di euro. Tuttavia, nonostante la rilevanza della sua cultura eno-gastronomica e il primato di eccellenza che riscuote nel mondo a livello di qualità e di immagine, il sistema agro-alimentare italiano risulta carente sul fronte della ricerca tecnologica e dell’innovazione dei processi produttivi rispetto ad altri mercati europei più sviluppati, soprattutto a fronte delle criticità congiunturali rappresentate dal cambiamento climatico, dalle problematiche energetiche e da tutti gli altri parametri dettati dalla strategia europea “from Farm to Fork”. 

Le sfide di sostenibilità sono strettamente connesse alle questioni di efficienza aziendale, e in questo contesto le startup devono dimostrarsi capaci di utilizzare in modo intelligente le tecnologie per offrire soluzioni innovative che riducano l’impatto ambientale dell’intera filiera agroalimentare coniugando la produttività con la qualità e la sicurezza dei prodotti alimentari.

La sinergia tra efficienza aziendale e sostenibilità è essenziale per affrontare con successo le sfide attuali del settore agroalimentare. 

Quali sono le principali opportunità che vedete per le startup nell’ambito dell’innovazione alimentare?

L’Italia è da sempre un mercato strategico sulla scena globale, il fatturato dell’industria italiana è cresciuto del +14,7% solo nel 2022, spinto soprattutto dalla crescita dell’export che ha conseguito una cifra record di 60 miliardi di euro.

L’eccellenza industriale del Made In Italy deve però adattarsi alle sfide attuali di cui abbiamo parlato, centrate principalmente a temi legati alla sostenibilità ambientale e sociale e all’efficienza. La riduzione dello spreco alimentare in tutta la filiera agroalimentare, la ricerca di materie prime rinnovabili e biodegradabili per migliorare la shelf life dei prodotti, un uso più efficiente delle risorse idriche, o la digitalizzazione del campo per ottimizzare e agilizzare la gestione delle coltivazioni, sono solo alcuni esempi degli ambiti in cui è necessario stimolare l’innovazione e la ricerca.

Non possiamo perdere questa opportunità di posizionarci come una potenza nell’ambito dell’innovazione nel settore agroalimentare e rimanere indietro rispetto ad altri mercati che da sempre hanno fatto della tecnologia e l’innovazione la loro bandiera. L’opportunità per questo ecosistema emergente è alla vista, e come dimostra anche il grandissimo interesse che ha captato una iniziativa come quella di FoodSeed, grazie a cui queste startup hanno la possibilità di sviluppare progetti innovativi e scalarli nel mercato.

FoodSeed mette in contatto le startup con i player chiave del settore, tra cui aziende, centri di ricerca, università, ecc. Perché la collaborazione con le startup è fondamentale per sviluppare l’imprenditoria agroalimentare?

La costante ricerca di soluzioni innovative per affrontare le sfide più critiche del settore agroalimentare ha scatenato una vera e propria accelerazione nella collaborazione tra le grandi aziende alimentari e gli agenti esterni che contribuiscono allo sviluppo di nuove soluzioni tecniche, come startup, università e centri di ricerca. 

Le startup, grazie alla loro creatività sfrenata e al loro approccio flessibile, sono in grado di individuare nuove opportunità di mercato, dando vita a soluzioni tecnologiche innovative che mirano a migliorare i processi di produzione, trasformazione e distribuzione dei prodotti alimentari. Di solito, l’implementazione di innovazioni e nuovi processi all’interno delle aziende può risultare complessa e richiedere molto tempo per testarne l’applicabilità alla realtà aziendale. Grazie alla collaborazione con le startup, le aziende del settore agroalimentare possono implementare rapidamente e in modo efficace nuove idee, riducendo notevolmente i rischi e adattandosi con agilità alle nuove tendenze di mercato.

La flessibilità, in un settore in costante evoluzione, dove i gusti dei consumatori, le tendenze di consumo e le regolamentazioni possono cambiare rapidamente, riveste quindi un ruolo cruciale.

La collaborazione con le startup non solo permette di ottenere vantaggi quasi immediati, ma favorisce anche lo sviluppo di reti di partnership e sinergie che permettono di scambiare conoscenze e competenze, condividere risorse e accedere a nuovi mercati. Il risultato è la creazione di un ecosistema imprenditoriale dinamico che stimola l’innovazione e la competitività settoriale.

In che modo la vostra esperienza e competenza nel settore dell’innovazione alimentare possono contribuire alla creazione di un ecosistema sostenibile per le startup e le aziende del settore agroalimentare in Italia?

Eatable Adventures è tra i principali acceleratori mondiali in materia di food-tech. Dal 2015 ci dedichiamo a identificare e sostenere le startup alimentari più innovative e dirompenti del mondo alimentare aiutandole a crescere sul mercato globale grazie alla collaborazione con aziende, governi e inversori, arrivando a sviluppare una comunità globale di oltre 25.000 fondatori e più di 3.000 progetti analizzati in 2022.

La nostra attività mette in contatto le startup con le principali realtá aziendali del settore, fomentando la sinergia mutua. Abbiamo sviluppato più di 40 programmi annuali per conto di aziende e governi e 10 programmi di incubazione e accelerazione, tra cui Spain Foodtech, Mylkcubator, Baking the Future e FoodSeed. Inoltre, Eatable Adventures opera anche come investitore grazie alla creazione di un veicolo d’investimento per progetti di startup in fase seed e serie A.

Per questo motivo, possiamo sostenere che la nostra visione del mercato Foodtech è assolutamente 360, permettendoci di individuare, da una parte, le tecnologie più promettenti e scalabili del settore per risolvere le sfide di sostenibilità ed efficienza, e dall’altra, quali sono le necessità e criticità del mercato e delle aziende. Questo approccio, unito alla competenze ed esperienza di un team internazionale senior specializzato da anni in questo verticale, ci ha consentito di espandere la nostra attività oltre il confine spagnolo, dove abbiamo portato a termine con successo iniziative che hanno posizionato internazionalmente l’ecosistema imprenditoriale nell’ambito Foodtech. 

Siamo molto orgogliosi di essere stati scelti da CDP Venture Capital SGR per creare il programma di accelerazione Foodtech della Rete Nazionale di Acceleratori e siamo convinti che la nostra esperienza maturata in questi anni darà un gran impulso alla creazione e sviluppo dell’ecosistema Foodtech italiano.

 

Intervista a Università di Verona

Qual è stata la vostra motivazione nel sostenere e promuovere il programma di FoodSeed? In che modo pensate che questa iniziativa possa contribuire all’innovazione e alla crescita e sviluppo dell’industria alimentare?

L’Università di Verona interagisce in un contesto altamente competitivo per il sistema agroalimentare offrendo competenze di eccellenza nell’ambito delle biotecnologie dell’intelligenza artificiale e dell’ingegnerizzazione dei processi produttivi, della ricerca di mercato. L’iniziativa FoodSeed si inserisce nel sistema delle collaborazioni a rete che l’ateneo intrattiene con il tessuto imprenditoriale, in particolare per quel che riguarda la ricerca applicata e il trasferimento tecnologico essendo sinergico anche alle attività dell’ecosistema dell’innovazione INEST all’interno del quale UNIVR
coordina lo Spoke “Smart Agrifood”. Il programma è di fatto un programma di Open Innovation e apre pertanto grandi opportunità di accesso all’innovazione per le imprese agroalimentari italiane che potranno capitalizzare in ottica di crescita competitiva.

Quali sfide pensate che le startup emergenti nell’industria agroalimentare italiana debbano affrontare in questo momento?

Sfide emergenti sono sicuramente rappresentate:

a) dall’innovazione di prodotto in ottica di sostenibilità ambientale, etica e di sicurezza alimentare;

b) dalle innovazioni di processo finalizzati ad accelerare l’approccio di economia circolare;

c) dalla digitalizzazione funzionale a rendere più trasparente il trasferimento delle informazioni da e per il mercato.

Quali sono le principali opportunità che vedete per le startup nell’ambito dell’innovazione alimentare?

L’alimentazione sostenibile è assieme alla tutela delle risorse naturali per le generazioni future la principale sfida globale; ciò in relazione: alla crescita demografica mondiale e alle esigenze crescenti di sicurezza alimentare; agli squilibri
tra aree geografiche e macro-regioni con problematiche alimentari opposte (carenza ed eccedenza di cibo); all’attenzione crescente al benessere ma anche al contenuto di servizi specie nei paesi sviluppati; alla necessità di garantire la qualità lungo la supply chain. Gli ambiti di operatività per implementare innovazione sono molto ampi e, dunque, altrettanto ampie sono le opportunità di inserimento e di attivazione di nuovi business per le start-up.

FoodSeed mette in contatto le startup con i player chiave del settore, tra cui aziende, centri di ricerca, università, ecc. Perché la collaborazione con le startup è fondamentale per sviluppare l’imprenditoria agroalimentare?

Le imprese agroalimentari sono in larga prevalenza PMI, ma anche poche grandi imprese riescono a internalizzare attività di R&S ad alto contenuto innovativo. Dall’altro lato anche le risorse umane impegnate comunque nelle attività di R&S delle aziende necessitano di una interazione continua con i leader dell’innovazione per favorire l’adozione della stessa all’interno della propria organizzazione. Il network con le start-up in un sistema di open innovation favorisce indiscutibilmente questo processo.

In che modo pensate che la partecipazione al progetto possa beneficiare non solo l’Università, ma anche i giovani studenti e stimolare la ricerca nel settore?

L’ateneo attraverso il liason office sta attivando un programma di formazione per studentesse e studenti sui temi dell’auto-imprenditoria e dell’innovazione. Il progetto diviene in tal senso uno strumento di contaminazione destinando ad aumentare la propensione degli studenti ancora in corso a cimentarsi in percorsi innovativi particolarmente sfidanti.

Intervista a Fondazione Cariverona

Qual è stata la vostra motivazione nel sostenere e promuovere il programma di FoodSeed?

FoodSeed è un programma di fondamentale importanza per la Fondazione, al quale lavoriamo da oltre un anno. Si tratta di un’azione trasversale ai tre obiettivi strategici che guidano la nostra azione dal 2020: la tutela dell’ambiente, lo sviluppo del capitale umano e del protagonismo giovanile e l’innovazione sociale. Abbiamo deciso di avviare questo progetto per generare un impatto positivo in un settore vitale per la vita delle nostre comunità. La nascita di FoodSeed del Verona Agrifood Innovation Hub è il frutto di un’operazione piuttosto lunga e complessa. Abbiamo innanzitutto verificato la presenza di un ecosistema attrattivo e interessante per l’agroalimentare. Ci siamo quindi attivati per trovare un partner operativo specializzato in questo ambito e per accreditarci presso gli investitori istituzionali. Terminata questa fase, abbiamo organizzato una serie di incontri strategici con sponsor industriali, centri di ricerca, enti, università, ecc. Un lavoro impegnativo, quindi, che ha ottenuto i risultati sperati: la Fondazione è stata protagonista non solo nell’attivare il processo, ma anche nel facilitare la costruzione di partnership tra tutti i soggetti coinvolti.

Quali sfide pensate che le startup emergenti nell’industria agroalimentare italiana debbano affrontare in questo momento?

L’agroalimentare è chiamato a rispondere a sfide cruciali, dalle quali dipende il futuro del Pianeta, non solo a livello globale ma anche locale. L’attività di ricerca e sviluppo in questo settore è fondamentale per combattere fenomeni come quello dell’insicurezza alimentare, garantendo il diritto al cibo a una popolazione mondiale destinata a passare da 8 a 10 miliardi nel giro di trent’anni. L’innovazione è anche l’unica strada percorribile per trovare soluzioni alla crisi climatica e alle sue drammatiche conseguenze, dalla siccità agli eventi meteorologici estremi, dall’innalzamento del livello dei mari all’aumento delle temperature. Si tratta di problemi spesso percepiti come distanti e lontani, ma che in realtà impattano sulla vita di ogni comunità. Sono convinto che FoodSeed contribuirà a fare emergere idee ambiziose e di valore, in grado di misurarsi con questioni così urgenti e complesse.

Quali sono le principali opportunità che vedete per le startup nell’ambito dell’innovazione alimentare?

La filiera agroalimentare rappresenta la prima grande ricchezza del Paese, non solo in termini economici o occupazionali ma anche come traino per il made in Italy e come immagine dell’Italia nel mondo. Le startup coinvolte in FoodSeed avranno la possibilità di rispondere alle grandi sfide del nostro tempo e di intraprendere, nello stesso tempo, percorsi di crescita professionale ed economica con ricadute positive su tutto il sistema nazionale. Le realtà selezionate potranno attingere a un sistema di tradizioni, conoscenze e saperi unico al mondo, che oggi chiede di essere ulteriormente valorizzato e rinnovato per continuare a giocare un ruolo da protagonista nel panorama internazionale. Per una startup entrare in un programma di accelerazione come quello di FoodSeed significa quindi avere l’occasione di trasformare idee e progetti in servizi e prodotti, contribuendo a scrivere un nuovo capitolo di una storia fatta di eccellenze, come quella italiana.

FoodSeed mette in contatto le startup con i player chiave del settore, tra cui aziende, centri di ricerca, università, ecc. Perché la collaborazione con le startup è fondamentale per sviluppare l’imprenditoria agroalimentare?

Come Fondazione, abbiamo fatto della collaborazione e della creazione di reti i pilastri strategici della nostra azione. La contaminazione di idee, il dialogo tra gli attori del territorio e l’incontro con i vari stakeholders sono necessari per innescare percorsi di innovazione che siano efficaci, duraturi e inclusivi. Per questo motivo è fondamentale che FoodSeed, con il suo Verona Agrifood Innovation Hub, sia sostenuto da un ecosistema di attori pubblici e privati e che ciascuno dia il proprio contributo per la riuscita del progetto. Le startup sono ovviamente al centro del programma. Il protagonismo dei giovani che decidono di mettersi in gioco, sperimentare nuove soluzioni e fare impresa è il vero motore dello sviluppo, come abbiamo più volte ribadito nei nostri documenti programmatici: a noi il compito di creare le condizioni giuste e preparare il terreno perché le nuove idee possano trovare spazio, mettere radici e portare frutto, a vantaggio di tutti.

Perché questa iniziativa parte ora e quali sono i fattori che rendono Verona un luogo ideale per promuovere l’innovazione nell’industria alimentare e sostenere lo sviluppo di nuove imprese?

Verona ha tutte le carte in regola per diventare il principale polo agroalimentare del Paese. La città vanta una lunga tradizione di eccellenza in questo settore: basti pensare che la prima fiera agricola è stata ospitata qui ben 125 anni fa. Ancora oggi la filiera del cibo rappresenta uno dei principali punti di forza del tessuto economico-produttivo ed è
riconosciuta come un punto di riferimento non solo a livello regionale ma anche nazionale. Dal vino ai dolci, dalla pasta all’ortofrutta, i prodotti tipici del territorio veronese sono conosciuti in tutto il mondo: l’export agroalimentare vale quasi 3,5 miliardi di euro, più di un quarto del totale. Non bisogna poi dimenticare che Verona è da sempre una città votata all’innovazione grazie anche alla presenza di centri di ricerca e università. È inoltre in grado di attrarre investimenti e fare leva su un mercato del lavoro dinamico, caratterizzato da un capitale umano altamente qualificato. Qui ci sono quindi tutti gli ingredienti necessari a costruire un grande hub nazionale, in grado di favorire l’innovazione dell’agroalimentare nel rispetto della tradizione.

Webinar Q&A FoodSeed

FoodSeed, l’Acceleratore Foodtech della Rete Nazionale Acceleratori di CDP Venture Capital SGR, promuove una sessione di Q&A rivolta a tutte le startup interessate a candidarsi al programma, mercoledì 12 aprile 2023 dalle 16:00 alle 16:45 sulla piattaforma Zoom.

La sessione verrà moderata da Diana Piemari Cereda, VP of Marketing di Eatable Adventures. Risponderanno alle domande Lorenzo Zennaro, Investment Associate di CDP Venture Capital SGR, e Riccardo Fisogni, VP e General Manager Eatable Adventures Italy.

 

Restano pochi giorni per potersi candidare al programma, non perdere quest’opportunità:

https://us06web.zoom.us/webinar/register/WN_JPRg8C2_RX2PQN_mZTebrA

 

Scopri le tappe del Roadshow di Foodseed

FoodSeed è l’acceleratore Foodtech della Rete Nazionale di CDP Cassa Depositi e Prestiti. Un programma pioniero che promuove l’eccellenza e l’innovazione nell’industria agroalimentare italiana.

Un’iniziativa possibile grazie al supporto dei partner promotori e co-investitori: Fondazione Cariverona e Unicredit, al gestore e co-investitore Eatable Adventures, ai corporate partners Amadori, Cattolica Assicurazioni, Axxelera, Veronafiere e al partner scientifico Università di Verona.

Il roadshow avrà tappa in diverse città del Bel Paese in cui le startup interessate avranno l’opportunità di approfondire le caratteristiche del programma e le modalità di candidatura.

Di seguito le tappe del roadshow organizzato da FoodSeed:

Il roadshow parte da Verona il 18 Marzo per terminare a Bari il 31 Marzo.

Scopri tutti i dettagli del roadshow: https://www.eventbrite.es/o/eatable-adventures-11061897014

A Verona nasce l’Acceleratore FoodSeed

Roma, 2 marzo 2023 – Nasce FoodSeed, l’acceleratore per startup che sviluppano nuove soluzioni o servizi per il mercato FoodTech e AgriTech, parte della Rete Nazionale Acceleratori CDP, network presente su tutto il territorio per promuovere e sostenere la crescita di giovani imprese specializzate nei mercati ad elevato potenziale.

FoodSeed è un’iniziativa congiunta dei promotori e investitori CDP Venture Capital, attraverso il Fondo Acceleratori, Fondazione Cariverona e UniCredit. Il progetto coinvolge inoltre Eatable Adventures, uno dei maggiori acceleratori specializzati a livello mondiale nel settore, in qualità di co-investitore e gestore operativo del programma. L’Acceleratore avrà inoltre il sostegno dei corporate partners Axxelera, Amadori, Cattolica Assicurazioni (Gruppo Generali), Veronafiere e Università di Verona in qualità di Partner Scientifico.

Con una dotazione di oltre 15 milioni di euro (di cui 12 milioni stanziati da CDP Venture Capital Fondazione Cariverona e UniCredit e 3,24 milioni di risorse da parte di Eatable Adventures) per gli investimenti in accelerazione e per i successivi step di crescita delle startup, Foodseed favorirà re garantirà l’implementazione e lo sviluppo  delle società che operano nell’Agrifood Tech, con l’obiettivo di far crescere in Italia uno dei più importanti ecosistemi di innovazione in ambito agricoltura sostenibile, Food & Beverage e Economia circolare.

Le risorse destinate al progetto vanno a consolidare un mercato, quello italiano, che nel 2022 ha raccolto 149 milioni di investimenti posizionandosi al terzo posto per ammontare di capitali investiti

Il programma, gestito operativamente da Eatable Adventures selezionerà ogni anno, per tre anni, fino a 10 startup italiane o internazionali che intendano aprire una sede sul mercato locale, in fase seed e pre-seed e che lavorano su nuovi approcci e servizi per l’automazione dei processi produttivi, i nuovi ingredienti, i nuovi modi di realizzare una agricoltura sostenibile, innovativi modelli di vendita digitale e packaging. Le startup selezionate avranno accesso a un ticket pre-seed di 170mila euro con possibilità di follow on fino a 500mila euro e prenderanno parte a un programma di accelerazione della durata di sei mesi finalizzato a validare prodotti e modelli di business per sostenere il go-to-market.

“In Europa gli investimenti venture capital in agritech e foodtech hanno sfiorato i 10 miliardi nel 2021 con round medi che superano il milione di euro.” commenta Francesca Bria, Presidente di CDP Venture Capital, “Questa espansione è legata in gran parte alle sfide che stiamo vivendo che ci spingono ad innovare in maniera sostenibile il sistema alimentare e agricolo: dai cambiamenti climatici, alla gestione degli sprechi e dei rifiuti della catena alimentare, alla perdita della biodiversità fino alle nuove patologie legate all’alimentazione sono solo alcuni dei problemi che l’innovazione e la tecnologia possono aiutarci ad affrontare. Per questo investire in startup che lavorano su soluzioni trasformative è fondamentale in un Paese come l’Italia dove l’agroalimentare è tradizionalmente uno dei punti di forza dell’economia”.

 

Filippo Manfredi, Direttore Generale di Fondazione Cariverona “L’acceleratore FoodSeed è emblematico di un approccio di Fondazione Cariverona volto allo sviluppo del potenziale del territorio e intende essere la base per la crescita di nuove partnership tecnologiche. Fondazione Cariverona ha supportato e facilitato la nascita di questo progetto che guarda al futuro, innescando un percorso virtuoso volto a valorizzare il complesso ecosistema dell’agrifood, chiamato a confrontarsi con competitor internazionali per l’innovazione di prodotto e la sostenibilità di processo.”

 

Remo Taricani, Deputy Head di UniCredit Italia, dichiara “L’Agrifood italiano rappresenta un’eccellenza mondiale, sia per qualità che per volumi, nonché un comparto fondamentale dell’economia del nostro Paese. Le nuove tecnologie aprono nuovi interessanti scenari anche in questo settore, spesso percepito come strutturalmente poco propenso all’innovazione: gli ultimi dati disponibili dicono che l’Agricoltura 4.0 nel 2021 valeva circa 1,6 miliardi di euro in Italia e che le superfici agricole gestite in quest’ottica, attualmente pari al 6% del totale nazionale, sono in costante crescita. Il progetto FoodSeed, frutto della preziosa collaborazione tra UniCredit, CDP e Fondazione Cariverona, mira a sostenere concretamente, con un investimento rilevante, quell’innovazione dal basso, promossa dalle start up, che riteniamo decisiva per permettere agli operatori del settore di cogliere appieno le numerose opportunità legate a questo trend innovativo. Confermiamo così il nostro ruolo di Banca fortemente attenta al territorio, alle sue dinamiche e alle sue eccellenze, peraltro in un’area, quella di Verona, caratterizzata da un ecosistema votato all’open innovation”.

 

Riccardo Fisogni, Vice President e General Manager Italy di Eatable Adventures, commenta “Ritengo che il sistema agroalimentare italiano abbia davanti a sé una grande opportunità accelerando sull’innovazione per confermare la propria leadership a livello internazionale, basata sull’eccellenza dei propri prodotti. Sono convinto che Eatable Adventures, con il supporto dei partner che hanno voluto e promosso FoodSeed, possa fare da abilitatore di questo percorso mettendo a disposizione del Paese l’esperienza maturata a livello internazionale nell’ambito della trasformazione dell’industria agroalimentare”.

L’Acceleratore avrà sede a Verona. 

La call per la selezione delle startup del primo programma di accelerazione resterà aperta fino al 16 Aprile.